Casasco confermato presidente della federazione medico sportiva
Per il numero uno della Fmsi il 98% delle preferenze
Maurizio Casasco è stato rieletto alla presidenza della federazione medico sportiva italiana (Fmsi) con il 98% dei voti espressi a scrutinio segreto dai 100 delegati presenti su 101 aventi diritto al voto nell'assemblea elettiva che si è tenuta oggi a Roma. Casasco, che è presidente anche della federazione europea (Efsma) e componente del board della federazione mondiale (Fims), ha visto approvata con una lunga standing ovation dell'assemblea la sua relazione programmatica per il quadriennio 2025-2028, nella quale è sottolineato come sia necessario "valorizzare sempre più la Fmsi - unica società scientifica di medicina dello sport riconosciuta in Italia dal ministero della Salute - quale realtà di eccellenza in risposta ai bisogni della collettività e delle istituzioni". Forte dell'avvenuto riconoscimento a livello Ue della specialità in medicina dello Sport sotto la sua presidenza, Casasco ha richiamato l'importanza di proseguire nel rafforzamento dei temi su cui la Fmsi si è distinta in questi anni: il ruolo degli specialisti in Medicina dello Sport nella società per la prevenzione e il contrasto alle malattie non trasmissibili, che uccidono 41 milioni di persone ogni anno, rappresentando il 74% di tutti i decessi a livello globale, come già messo in evidenza nella sua audizione all'Onu; l'ampliamento degli ambiti di intervento dello specialista in Medicina dello Sport nel mondo del lavoro attraverso programmi di prevenzione primaria e secondaria basati sull'esercizio fisico come strumento medico essenziale e costo-beneficio, per affermare ulteriormente il tema federale "età biologica, età anagrafica" nei vari contesti di produttività, assicurazioni ed età pensionabile; la prescrizione dell'esercizio fisico nella giusta dose, al pari di un farmaco, per il miglioramento dello stato di salute e della qualità della vita delle persone e, di conseguenza, per il risparmio da parte del Sistema Sanitario Nazionale: un tema che appartiene al know-how della Fmsi, tanto più perché proprio in Italia è nata, prima nel mondo nel 1957, la scuola di specializzazione universitaria post-laurea di Medicina dello Sport; la lotta al doping, grazie anche a un nuovo Laboratorio Antidoping di Roma, già eccellenza riconosciuta a livello mondiale, unico in Italia accreditato dall'Agenzia Mondiale Antidoping (Wada), su soli 30 laboratori attualmente attivi nel mondo, e ora ulteriormente potenziato con un investimento di 18 milioni di euro stanziati nell'ultima Legge di Bilancio. Nel proprio intervento il presidente Casasco ha inoltre rimarcato quanto sia fondamentale, nel prossimo quadriennio, "investire in un rinnovato progetto di formazione e ricerca attraverso un processo di scambio e diffusione delle conoscenze a livello internazionale". E ha anche evidenziato l'importanza di investire sui giovani: "Penso - ha detto - a una sorta di progetto Erasmus della Medicina dello Sport in Europa, al cui sviluppo può indubbiamente contribuire il mio ruolo di presidente Efsma", oltre al consolidamento dei rapporti con gli specializzandi e le Scuole di Specializzazione.
C.Bell--TNT