Inps, contributi ridotti per le imprese con parità di genere
Lo sgravio sarà dell'1% nei limiti di 50mila euro annui
L'Inps chiarisce le modalità di trasmissione delle richieste di esonero contributivo da parte delle imprese che si sono impegnate a promuovere la parità di genere nel mondo del lavoro. I datori di lavoro privati che sono in possesso della certificazione di parità avranno diritto a un esonero dal versamento dei contributi previdenziali dell'1%, con un limite massimo di 50mila euro annui. In una nota l'Inps indica i requisiti che le imprese devono rispettare per accedere all'esonero contributivo. In particolare, si legge, "la domanda deve riportare la retribuzione media mensile globale, intesa come la media di tutte le retribuzioni mensili corrisposte dal datore di lavoro nel periodo di validità della certificazione e non quella del singolo lavoratore". In caso di errore, i datori di lavoro potranno rettificare la domanda previa rinuncia a quella già presentata entro il termine perentorio del 15 ottobre 2024. Dopo questa data, infatti, tutte le domande in stato "trasmessa", relative a certificazioni conseguite entro il 31 dicembre 2023, verranno elaborate. Quanto ai datori di lavoro privati che nella domanda abbiano per errore indicato un periodo di validità della certificazione inferiore a 36 mesi, potranno beneficiare dell'esonero per l'intero periodo legale di validità della certificazione stessa, in quanto l'INPS procederà d'ufficio alla sanatoria delle relative domande e al riconoscimento dell'esonero per l'intero periodo spettante. Infine i datori di lavoro privati che hanno già ricevuto un accoglimento della domanda presentata nel 2022 non devono ripresentarla, poiché, a seguito dell'accoglimento, l'esonero contributivo è automaticamente riconosciuto per tutti i 36 mesi di validità della certificazione.
N.Roberts--TNT