Federbeton, imprese del cemento italiane danneggiate da Ets
"Tassa Ue su emissioni ci espone a concorrenza del Nordafrica"
"In Italia c'è un trend positivo per le infrastrutture: autostrade, ferrovie, ponti. Grazie ai fondi del Pnrr, il nostro Paese è diventato un mercato interessante per i produttori di cemento. Ma le aziende italiane devono affrontare la concorrenza di stati come Turchia, Egitto, Algeria, Tunisia. Sono Paesi che non hanno la tassazione Ue delle emissioni, il sistema Ets, e possono invadere il nostro mercato con prodotti a prezzi più bassi". Lo dichiara all'ANSA il neopresidente di Federbeton, l'associazione delle imprese del cemento, Stefano Gallini. Secondo Gallini, "fra qualche mese avremo il prezzo della Co2 nell'Unione europea sui 75 euro a tonnellata. E il trend dell'Ets (la tassazione europea delle emissioni, n.d.r.) è al rialzo, verso i 100 euro. Abbiamo paesi vicini in Nordafrica che non hanno un focus sulla decarbonizzazione, e non hanno questo aggravio dei costi. Le aziende italiane, che producono quasi solo per il mercato nazionale, rischiano di finire fuorigioco". In 4 anni, le importazioni dal Nordafrica e dalla Turchia sono aumentate del 582%. Federbeton chiede quindi "un dialogo col governo, per lavorare a delle soluzioni. Vorremmo un sistema che renda il nostro business sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che da quello economico".
T.Ward--TNT